Frittelle di mele

PORZIONI: 4 persone

CALORIE: 230 kcal per porzione

DIFFICOLTÀ: Facile

Le fondamenta della tradizione culinaria Trentina

Le frittelle di mele sono un piatto tipico del Trentino Alto Adige e questo non deve certo stupirci. Il territorio di questa regione, definita, non a caso, “a statuto speciale”, vanta una storia pressoché millenaria nella coltivazione di mele e rappresenta, infatti, anche l’area europea a maggior concentrazione di frutticoltura. In Süd-Tirol, la produzione di questo particolare frutto è presa talmente seriamente che, dal 2005, la regione vanta anche una denominazione IGP sotto la dicitura “Mela Alto Adige” (o, in tedesco, Südtiroler Apfel), il cui marchio sta a indicare le ben 12 varietà di mele che vengono prodotte lungo tutto il territorio, seguendo rigorosamente solo i metodi tradizionali.

Si tratta di una ricetta semplicissima da preparare, e che farà felice sia adulti che bambini proprio grazie al suo tipico gusto dolce e un po’ frizzante, ottenuto dall’unione di pochi ma ben calibrati ingredienti: mele, ovviamente, cannella, zucchero, e scorza di limone.

Tradizione vuole che le frittelle di mele vengano preparate con due tipologie specifiche di mela a piacere, la varietà Golden o la Renetta, ma ad ogni modo questa è solo una pignoleria, qualsiasi tipo di mela si adatterà egregiamente allo scopo.

Preparazione: 55 min

Cottura: 5 ± min

Tempo totale: 1 ± h

Ingredienti

125 gr / Farina 00
2 / Mele
200 ml / Latte
1 / Uovo
1/ Cucchiaino da caffè di zucchero
8 gr / Lievito per dolci
1 / Limone
1 Lt / Olio di semi
q.b. / Sale fino
q.b. / Zucchero a velo
q. b / Cannella

Procedimento

  1. Per prima cosa prendete una terrina e versateci dentro l’uovo, il latte, lo zucchero e un pizzico di sale, poi sbattete il tutto finché non prenderà un colore omogeneo, state preparando la pastella. Attenzione, qui c’è un piccolo trucco: aggiungete un po’ di scorza di limone per rendere l’impasto più saporito!
  2. A questo punto aggiungete la farina e il lievito alla terrina aiutandovi con un setaccio così che si sfaldino il più possibile. Mescolate bene, coprite con pellicola alimentare e riponete il composto in frigorifero per almeno trenta minuti.
  3. In questo lasso di tempo dedicatevi alle mele: sbucciatele e toglietegli il torso aiutandovi con l’apposito attrezzo. Se non ce l’avete, potete affettare le mele di modo che rimangano circolari e poi con coltello andate a rimuovere pezzo per pezzo la parte centrale. Ad ogni modo in questo modo il risultato non verrà pulito come con l’uso del cavatorsoli.
  4. Tagliate quindi le mele a fette sottili, di circa un centimetro, sul lato corto di modo da ottenere tante ciambelle di mela. Prendete una ciotola o bacinella, mettetecele dentro, e corspargetele col succo di limone.
  5. A questo punto prendete una pentola capiente e mettetela sul fuoco con dentro il litro di olio di semi (girasole o arachidi a vostra scelta). Riacciuffate la pastella di uovo latte zucchero e farina precedentemente preparata, passateci dentro le mele e poi versatele nell’olio a bollore finché non diventeranno dorate da entrambi i lati.
  6. Preparate quindi un vassoio e ricopritelo con sufficiente carta assorbente e poi, una volta cotte le frittelle, scolatele e adagiatele sulla carta così che possa assorbire tutto l’olio in eccesso. Date una bella spolverata di zucchero a velo e di cannella, et voià!

Curiosità (Lo sapevi che..)

Le frittelle di mele sono un piatto che affonda le proprie radici nell’Italia Medievale e, da allora, il procedimento con cui vengono preparate è lo stesso, fatto salvo per una piccolissima differenza: al tempo le mele venivano fritte nello strutto di maiale e non nell’olio vegetale come facciamo noi oggi, e questo semplicemente perché in quel periodo lo strutto era decisamente più economico e reperibile dell’olio di oliva o di semi, ad esempio. Il fatto, poi, che per realizzarle si usasse lo strutto, spiega anche un’altra piccola curiosità: che questo, per gli italiani, sia un dolce tipico del periodo di Carnevale.
Ebbene si, per quanto possa sembrare strano strutto (e quindi fritto) e Carnevale sono per noi italiani due concetti correlati. Questo perché, nel medioevo era uso comune macellare i maiali nei mesi invernali, per evitare che la carne, lavorandola (e quindi esponendola per un certo periodo all’aria) si deteriorasse. Quando si lavorava il nuovo maiale, e si produceva quindi del nuovo strutto, ci si affrettava a consumare quello dell’anno passato: ecco spiegato perché le frittelle di mele, così come tanti altri dolci dello stesso periodo (si pensi alle chiacchiere o alle frappe), sono tutti dolciumi fritti.

VOTA LA RICETTA

How useful was this post?

Click on a star to rate it!

Average rating 5 / 5. Vote count: 1

No votes so far! Be the first to rate this post.

Abbina questa ricetta con...

Scopri altro

Cookbook

Scopri altro

Cookbook

Scopri altro

Cookbook

Iscriviti
alla
Newsletter

Iscrivendoti alla Newsletter dello Shop Santa Cristina sarai sempre aggiornato sui nostri Vini e le nostre Specialità.