Le fondamenta della tradizione culinaria Trentina
Le frittelle di mele sono un piatto tipico del Trentino Alto Adige e questo non deve certo stupirci. Il territorio di questa regione, definita, non a caso, “a statuto speciale”, vanta una storia pressoché millenaria nella coltivazione di mele e rappresenta, infatti, anche l’area europea a maggior concentrazione di frutticoltura. In Süd-Tirol, la produzione di questo particolare frutto è presa talmente seriamente che, dal 2005, la regione vanta anche una denominazione IGP sotto la dicitura “Mela Alto Adige” (o, in tedesco, Südtiroler Apfel), il cui marchio sta a indicare le ben 12 varietà di mele che vengono prodotte lungo tutto il territorio, seguendo rigorosamente solo i metodi tradizionali.
Si tratta di una ricetta semplicissima da preparare, e che farà felice sia adulti che bambini proprio grazie al suo tipico gusto dolce e un po’ frizzante, ottenuto dall’unione di pochi ma ben calibrati ingredienti: mele, ovviamente, cannella, zucchero, e scorza di limone.
Tradizione vuole che le frittelle di mele vengano preparate con due tipologie specifiche di mela a piacere, la varietà Golden o la Renetta, ma ad ogni modo questa è solo una pignoleria, qualsiasi tipo di mela si adatterà egregiamente allo scopo.
Ingredienti
125 gr / Farina 00
2 / Mele
200 ml / Latte
1 / Uovo
1/ Cucchiaino da caffè di zucchero
8 gr / Lievito per dolci
1 / Limone
1 Lt / Olio di semi
q.b. / Sale fino
q.b. / Zucchero a velo
q. b / Cannella
Procedimento
- Per prima cosa prendete una terrina e versateci dentro l’uovo, il latte, lo zucchero e un pizzico di sale, poi sbattete il tutto finché non prenderà un colore omogeneo, state preparando la pastella. Attenzione, qui c’è un piccolo trucco: aggiungete un po’ di scorza di limone per rendere l’impasto più saporito!
- A questo punto aggiungete la farina e il lievito alla terrina aiutandovi con un setaccio così che si sfaldino il più possibile. Mescolate bene, coprite con pellicola alimentare e riponete il composto in frigorifero per almeno trenta minuti.
- In questo lasso di tempo dedicatevi alle mele: sbucciatele e toglietegli il torso aiutandovi con l’apposito attrezzo. Se non ce l’avete, potete affettare le mele di modo che rimangano circolari e poi con coltello andate a rimuovere pezzo per pezzo la parte centrale. Ad ogni modo in questo modo il risultato non verrà pulito come con l’uso del cavatorsoli.
- Tagliate quindi le mele a fette sottili, di circa un centimetro, sul lato corto di modo da ottenere tante ciambelle di mela. Prendete una ciotola o bacinella, mettetecele dentro, e corspargetele col succo di limone.
- A questo punto prendete una pentola capiente e mettetela sul fuoco con dentro il litro di olio di semi (girasole o arachidi a vostra scelta). Riacciuffate la pastella di uovo latte zucchero e farina precedentemente preparata, passateci dentro le mele e poi versatele nell’olio a bollore finché non diventeranno dorate da entrambi i lati.
- Preparate quindi un vassoio e ricopritelo con sufficiente carta assorbente e poi, una volta cotte le frittelle, scolatele e adagiatele sulla carta così che possa assorbire tutto l’olio in eccesso. Date una bella spolverata di zucchero a velo e di cannella, et voià!
Curiosità (Lo sapevi che..)
Le frittelle di mele sono un piatto che affonda le proprie radici nell’Italia Medievale e, da allora, il procedimento con cui vengono preparate è lo stesso, fatto salvo per una piccolissima differenza: al tempo le mele venivano fritte nello strutto di maiale e non nell’olio vegetale come facciamo noi oggi, e questo semplicemente perché in quel periodo lo strutto era decisamente più economico e reperibile dell’olio di oliva o di semi, ad esempio. Il fatto, poi, che per realizzarle si usasse lo strutto, spiega anche un’altra piccola curiosità: che questo, per gli italiani, sia un dolce tipico del periodo di Carnevale.
Ebbene si, per quanto possa sembrare strano strutto (e quindi fritto) e Carnevale sono per noi italiani due concetti correlati. Questo perché, nel medioevo era uso comune macellare i maiali nei mesi invernali, per evitare che la carne, lavorandola (e quindi esponendola per un certo periodo all’aria) si deteriorasse. Quando si lavorava il nuovo maiale, e si produceva quindi del nuovo strutto, ci si affrettava a consumare quello dell’anno passato: ecco spiegato perché le frittelle di mele, così come tanti altri dolci dello stesso periodo (si pensi alle chiacchiere o alle frappe), sono tutti dolciumi fritti.